Madonna della Lettera
Patrona dei Messinesi
Introduzione alla Novena di Santa Maria della Lettera (2004)
LA NOVENA DI SANTA MARIA DELLA LETTERA NELLA PIETÀ POLARE E NELLA PREGHIERA DELLA CHIESA (*)
di P. Massimo Cucinotta TOR, Direttore dell'Ufficio Liturgico Diocesano
1. Il sussidio di preghiera opportunamente preparato in occasione della novena, in onore della Beata Vergine Maria della Lettera, rinnovato, secondo gli orientamenti del Concilio Ecumenico Vaticano II costituisce un' altra tessera che, alle soglie del terzo millennio, va ad aggiungersi al grande mosaico della pietà popolare mariana ben radicata nel popolo messinese. Si vuole esprimere ancora una volta quella sapienza evangelica dell'avveduto padrone di casa che, dal tesoro del Vangelo e - oserei aggiungere - della Tradizione ecclesiale, estrae cose nuove e cose antiche.
Nella stesura dei testi, secondo il magistero della Chiesa, ci si è attenuti alla legge della valorizzazione e del rinnovamento, in ossequio alle mutate situazioni dei tempi, salvaguardando le peculiarità del pio esercizio, espressione della pietà popolare. Essa deve avere come punto di riferimento il mistero del Cristo Salvatore; per scopo la gloria di Dio e la salvezza degli uomini, e come occasione "l'incontro felice tra l'opera di evangelizzazione e la cultura"'.
In questa opera di evangelizzazione, ha occupato un ruolo fondamentale la pietà popolare mariana che sgorga dalla percezione della missione salvifica che Dio ha affidato alla beata vergine Maria venerata nel contesto del mistero di Cristo e della Chiesa di cui Ella è Madre e membro eminente.
La fusione armonica del messaggio cristiano con la cultura di un popolo, veicolata nelle varie forme di pietà popolare, quando esse sono genuine, permette il processo di inculturazione del Vangelo nella misura con cui esso assimila i moduli espressivi della cultura e li riconsegna alla gente, ancorati ai principi evangelici.
2. Tale atteggiamento, quando è sano e alieno da forme di superstizione e fanatismo, è radicato nei fedeli che avvertono il legame che unisce la Madre al Figlio e si estende e sviluppa nei confronti della Chiesa: corpo vivificato di Cristo, animato dallo Spirito Santo.
La materna intercessione di Maria, specialmente verso gli ultimi e i poveri, verso gli sfiduciati e i peccatori è fortemente percepita dal popolo che sa di poter sempre confidare in Lei che, fedele serva del Signore, ha condiviso sofferenze, persecuzioni, incomprensioni.
La Chiesa, sin dall'antichità, ha venerato la Madre del Signore, non soltanto attraverso il culto liturgico, che costituisce la "forma esemplare, fonte di ispirazione, costante riferimento e meta ultima", ma anche attraverso pratiche devozionali, tante volte raccomandate dalla Sede Apostolica.
3. I pii esercizi, come la presente novena, appartengono così a pieno Titolo al culto cristiano, hanno una fisionomia propria, che va rispettata, ma non possono sostituirsi, né tanto meno contrapposi alla liturgia che, in quanto azione di Cristo e della Chiesa compie l'umana redenzione.
Il sussidio vuole armonizzare i dati della tradizione popolare con le esigenze della liturgia, senza fondere o confondere le due forme di preghiera.
Dai testi emerge chiaramente il rispetto a determinate priorità: il significato salvifico della Risurrezione di Cristo, il senso di appartenenza alla Chiesa, l'azione dello Spirito Santo. Si è cercato inoltre di dare un significato attualizzante alla preghiera per evitare la tendenza di separare il momento cultuale dagli impegni della vita cristiana.
4. La pietà popolare va sottoposta, come la Liturgia, a quella salutare purificazione giustificata dal contatto sempre fecondo con la parola del Vangelo, essendo quest'ultimo "il criterio valutativo di ogni forma espressiva - antica e nuova - di pietà cristiana".
Le espressioni, i canti e le preghiere che compongono la Novena tentano di far percepire l'afflato biblico, liturgico, ecumenico e antropologico.
Gli inni e i tropari, fanno espresso riferimento alla Sacra Scrittura, ai Padri della Chiesa e alla Liturgia occidentale e orientale e rivestono pertanto anche un'importanza ecumenica non indifferente nella nostra Chiesa locale, che per tanti secoli ha avuto stretti legami con l'Archimandritato del Santissimo Salvatore.
Il novenario, avendo una fisionomia propria, non deve essere inserito nel corso della liturgia delle Ore o di una azione liturgica, specialmente se si tratta dell'Eucaristia, evitando così la confusione, la sovrapposizione o, peggio ancora, la concorrenza con quest'ultima.
Per ciascun giorno si cantano le meraviglie che il Signore ha compiuto nella Beata Vergine Maria e, dunque, nella Chiesa.
Una scheda introduttiva ne spiega ulteriormente il significato per rendere più accessibile e popolare la preghiera. I titoli con cui viene ricordata la materna intercessione di Maria sono gli stessi che in modo generale si sogliono applicare a tutta la Comunità ecclesiale che nella Vergine di Nazareth si vede rispecchiata. La preghiera così non si sofferma semplicemente a contemplare dei titoli mariani, ma si struttura come attuazione del dialogo storico-salvifico che, in Cristo e nella sua Madre santissima, ha avuto i due interlocutori privilegiati.
Oggi, grazie all'azione dello Spirito del Risorto, che agisce nel cuore dei fedeli, tale colloquio culmina nelle azioni liturgiche e si prolunga nel tempo come culto in cui la Beata Vergine Maria viene pregata.
Mentre è onorata la Madre, è conosciuto, amato, glorificato il Figlio.
Il popolo riunito in preghiera, mentre espleta il ministero del sacerdozio universale, guarda a quelle virtù che splendono nella "Vergine fatta Chiesa" e chiede umilmente che vengano infuse nel cuore dei fedeli.'
Tale partecipazione è favorita dagli interventi corali dell'assemblea, grazie all'uso frequente di ritornelli e acclamazioni che, si spera col tempo, vengano musicati ed espressi in canto.
Di grande importanza antropologica, la Lettera di Maria Vergine ai Messinesi è riproposta ogni giorno quale memoria grata del popolo peloritano il quale, affidandosi alla materna intercessione, tende ad attuare il progetto della redenzione già compiuto in Lei, Madre amorosa.
(*) pubblicato in "Celebriamo Santa Maria della Lettera", Messina, 2004