Madonna della Lettera
Patrona dei Messinesi
Le Edicole Votive
I Fiureddi (*)
Marunnuzzi `cco bambineddu
`ccu San Giuseppe e
`ccu San Giuseppe e
l'ancilieddi
E santuzzi prutitturi
Sparpaggbiati `ne vaneddi
silinziusi
`ne palazzi re patroni
Re marchisi a de baruni;
`ne trazzeri ri campagna
Prutiggiti `cu vi preia
`cu vi consa, `cu vi pitta
`cu vi sarva p'avviniri.
Stati fermi o vostru puostu
E aspettati i nostri figgi
`ca vi puortunu li sciuri
Profumati di l'amuri
E santuzzi prutitturi
Sparpaggbiati `ne vaneddi
silinziusi
`ne palazzi re patroni
Re marchisi a de baruni;
`ne trazzeri ri campagna
Prutiggiti `cu vi preia
`cu vi consa, `cu vi pitta
`cu vi sarva p'avviniri.
Stati fermi o vostru puostu
E aspettati i nostri figgi
`ca vi puortunu li sciuri
Profumati di l'amuri
(poesia popolare ragusana)
La devozione dei messinesi alla loro patrona era testimoniata anche dalla numerosa presenza, soprattutto prima dell’immane disastro del 28 Dicembre del 1908, di numerose ed importanti edicole votive stradali poste lunghe le principali arterie cittadine e di altari a lei dedicati nelle numerose Chiese del Centro Storico. Per le edicole stradali gli storici locali, ma in particolar modo Gaetano La Corte Cailler, ricordano fra le più importanti quella posta sulla Via San Camillo nel Palazzo del Barone La Corte con in alto un dipinto della Madonna della Lettera e sotto quelli della Predicazione di San Paolo, di San Placido e di San Gaetano, tutte opere del pittore messinese Giovanni Tuccari. Inoltre vanno ricordate quella posta in Via Porta Real Basso con un grande altare in marmo con colonne eretto nel 1657 che conservava un grande quadro della Protettrice e quella posta sul Corso Cavour, vicino alla Fontana di Gennaro, sull’angolo nord-est del Palazzo dei Principi Brunaccini di San Teodoro cui si celebrava perfino la festa con apparati e musica e che miracolosamente si salvò dal disastro del 1908 e quindi rimontanta intorno agli trenta più o meno sul luogo ove si trovava in origine. Particolarmente interessanti erano quelli posti all’inizio del Corso Cavour presso l’attuale Piazza Seguenza, già Santa Maria La Porta nei pressi dei quali sorgeva la Fontana dei Quattro Cavallucci, e quella posta nel Corso Cavour poco distante la Chiesa di San Nicolò dei Gentiluomini dei Padri Cistercensi.
Nella galleria che viene proposta alcune delle edicole votive presenti a Messina; questa rassegna è in corso di completamento.
(*) Termine siciliano che indica i cosidetti "Santini", le immaginette sacre.
Nella foto una edicola votiva alla fine XIX secolo oggi non più esistente a Messina.